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Il Cuore dell’Ospedale  

Le infermiere e gli infermieri, le ostetriche, gli operatori socio sanitari, rappresentano il “cuore” del nostro ospedale. Nel tempo la figura del paramedico, e in particolare dell’infermiere, si è evoluta notevolmente e più volte modificata, secondo un mix complesso di competenze, di capacità e di sensibilità. Dalla figura di ausiliario del medico, tipica degli anni 60 e 70, il ruolo dell’infermiere infatti, negli anni '80 e '90,  si è trasformato ed è diventato una professione sanitaria propria, riconosciuta con un diploma universitario, che ha la   responsabilità dell’assistenza generale del malato. Elemento centrale della figura dell’infermiere rimane, in ogni caso, la relazione con la persona/assistito. Tale relazione  si realizza – secondo il Codice Deontologico – attraverso “interventi specifici, autonomi e complementari di natura intellettuale, tecnico-scientifica, gestionale, relazionale ed educativa “. L’infermiere è quindi un professionista sanitario con  peculiari competenze ed esperienze, che prende decisione “proprie” rispetto ad altre figure professionali ed è dotato di diverse competenze e saperi disciplinari, nonchè di precise autonomie e responsabilità.

“La mission primaria dell’infermiere – ci dice ancora il Codice Deontologico – è il prendersi cura della persona che assiste in logica olistica, considerando le sue relazioni sociali e il contesto ambientale. Il prendersi cura è agito attraverso la strutturazione di una relazione empatica e fiduciaria soprattutto quando l’assistito vive momenti difficili, diviene “più fragile” e perciò ancora più bisognoso di aiuto e sostegno”.

Ma l’infermiere è molto più di una semplice professione è per certi aspetti una vocazione che si basa su alcuni fondamentali valori umani e specifiche doti psicologiche. Un infermiere deve essere infatti “compassionevole”, “solidale" cioè preoccupato del malato,  deve essere anche empatico cioè capace di ascoltare e capire i sentimenti del paziente, ma  anche disponibile e  altruista, cioè  capace di dare agli altri, anche a  scapito di se stessi. Ma un infermiere deve avere anche un alto grado d’intelligenza emotiva, ma anche buone doti comunicative, la padronanza di sé, l’equilibrio , la facilità di adattamento e la capacità di fare squadra

In poche parole un esperto di umanità, come lo è tutto il nostro personale infermieristico, ostetrico e socio-sanitario: "cuore" della nostra struttura, “motore” che muove l’ospedale  e  “passione” che lo anima.


I COORDINATORI INFERMIERISTICI DI REPARTI E SERVIZI
 
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OSTETRICIA E GINECOLOGIA
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TERAPIA INTENSIVA NEONATALE E NEONATOLOGIA
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UNITÀ di TERAPIA INTENSIVA
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CHIRURGIA - ORTOPEDIA
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MEDICINA E CARDIOLOGIA
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EMERGENZA/URGENZA PRONTO SOCCORSO
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