L’Unità di cardiologia punto di forza dell’Ospedale

L’Unità di cardiologia punto di forza dell’Ospedale

Diretta dalla dott.ssa Michela Ferraro è considerata un centro di eccellenza
L’Unità di cardiologia punto di forza dell’OspedaleQuella cardiologica è una vera emergenza sul nostro territorio che si configura come un grande problema sociale oltre che sanitario, c’è bisogno di una grande attività di cura ma anche di prevenzione”. A parlare è il dott. Roberto Violini, cardiologo, da alcuni mesi in forze all’Ospedale Evangelico Betania per supportare l’Unità di cardiologia e l’Unità coronarica, il reparto dedicato al trattamento delle cardiopatie più complesse, ma anche il Pronto Soccorso. Napoletano, proviene dall’Ospedale San Camillo di Roma dove, dal 1999 e fino a pochi mesi fa, ha diretto l’Unità di cardiologia interventistica e il Laboratorio di emodinamica. Prima aveva lavorato per 20 anni all’Ospedale Monaldi di Napoli. Riconfigurata dall’inizio del 2019, l’Unità Operativa di Cardiologia e Utic diretta dalla dott.ssa Michela Ferraro è uno dei punti di forza dell’Ospedale Evangelico Betania. Si occupa prevalentemente di cardiopatie ischemiche, aritmie e scompensi cardiaci. Nata nel 1998 come logica evoluzione e normale completamento dell’attività clinica svolta dal Reparto di Medicina, dato il continuo e crescente aumento di ricoveri per patologie Cardiovascolari nel 2000 è stata trasformata in Unità operativa complessa. Oggi conta 8 posti letto, di cui 6 dotati di monitoraggio continuo, e vi lavorano 6 medici e 10 infermieri.
 
Nell’ambito della nostra unità di cardiologia si effettuano le principali attività diagnostiche cardiologiche, non invasive: ECG, Monitoraggio ECG Holter, ECG da sforzo al treadmill, Ecocardiografia, Ecografia Transesofagea, Eco stress farmacologico, racconta la dott.ssa Ferraro (nella foto in basso con il suo team) - Quanto prima potremmo contare anche sull’elettrofisiologia. L’Unità di Cardiologia del nostro Ospedale svolge inoltre un’enorme attività di consulenza ai reparti di degenza, alle Terapie Intensive, al Pronto soccorso, ai pazienti da sottoporre ad intervento chirurgico (circa 6.000 all’anno) supporta inoltre le sale operatorie, per cui la presenza di un cardiologo è fondamentale”.
 
La dott.ssa Ferraro lavora in Betania dal 1994 quando la cardiologia era una specialità della medicina interna, prima diretta dal dott. Palomba e poi dal dott. Esposito. Oggi è un reparto indipendente, classificato come centro spoke per la diagnosi e cura delle cardiopatie ischemiche e parte integrante della Rete IMA (Infarto del Miocardio Acuto) entrata inattività nel luglio 2017 in Regione Campania, opera in stretta collaborazione con l’Ospedale del Mare.
Sin da quando è aperto, si è creato un rapporto di stretta e proficua collaborazione con l’Ospedale del Mare” - continua la Ferraro - “rafforzatosi ulteriormente di recente e  di cui diamo merito soprattutto all’instancabile lavoro della dott.ssa Iolanda Cerino. L’UOS di Cardiologia già da molti anni lavora in regime di collaborazione con le strutture di III livello di emergenza (Ospedale Monaldi, Università Federico II, Università Vanvitelli, ex SUN), per le procedure diagnostiche ed interventistiche cardiologiche. Ha inoltre frequenti contatti con le principali cardiochirurgie della regione Campania”.
 
I pazienti arrivano prevalentemente dal Pronto Soccorso, ma anche da altri reparti dell’ospedale. Il 90% circa sono della provincia di Napoli ed in particolare del territorio di Napoli Est e dei comuni vesuviani, ma una percentuale crescente arriva anche dalle altre province e alcuni da fuori regione. Sin dal 1998 l’Unità di cardiologia è specializzata nel trattamento del paziente critico, quello arriva tramite il Pronto Soccorso e nelle patologie cardiache acute.
 
Oltre l’80% dei pazienti che si recano al Pronto Soccorso per una patologia cardiocircolatoria e vengono poi curati dall’Unità di cardiologia non hanno mai fatto controlli! “Bisogna puntare sulla prevenzione”, conclude la Ferraro, “Siamo in un territorio in cui si presta poca attenzione allo stile di vita. Bastano controlli banali, come un prelievo del sangue o un elettrocardiogramma. Riscontriamo poca attenzione alle malattie metaboliche, che derivano da cattive abitudini alimentari e dai danni che il fumo provoca alla nostra salute”.
 

 
Leggi le interviste alla dott.ssa Ferraro e al dott. Violini nell’ultimo numero di Betania Informa


 

 

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