Prendiamoci cura di lei

Prendiamoci cura di lei

del 01 Ott 2016
Prendiamoci cura di lei

Il progetto per la Diagnosi Precoce del Carcinoma Cervico-vaginale “Prendiamoci cura di lei” per le donne extracomunitarie non in regola con le norme relative all’ingresso ed al soggiorno si propone di valutare la patologia cervico-vaginale in una coorte di pazienti extracomunitarie irregolari  che vivono nella periferia est di Napoli (VI Municipalità, San Giovanni-Barra-Ponticelli) , in uno stato di disagio linguistico e di degrado socio-economico e che non usufruiscono della campagna di screening per la prevenzione del cervico-carcinoma.

E’ una iniziativa ambiziosa di sanità solidale, che vuole affiancare due realtà consolidate operanti a Napoli:il Centro per la Tutela e la Salute degli Immigrati attivo presso il P.O. Ascalesi di Napoli, dove sono erogate prestazioni di dermatologia, medicina Interna e l’Ambulatorio di Ginecologia presso il I Policlinico.

La progettualità prevede la istituzione di un ambulatorio gratuito, dedicato, settimanale attivo ogni giovedì dalle ore 14.00 alle ore 16.30 a partire dal 12 gennaio. Questo progetto ci accompagnerà per tutto l’anno 2012 ed è rivolto ad una coorte di 500 pazienti extracomunitarie non in regola con le norme relative all’ingresso ed al soggiorno, che potranno beneficiare di un ambulatorio con personale dedicato per l’accoglienza, l’informazione, il prelievo citologico, la consegna del referto e di terapie mirate per le Malattie Sessualmente trasmissibili.

Alla realizzazione del progetto ha contribuito la Chiesa Valdese-Unione delle Chiese Metodiste e Valdese (finanziamento fondi “ottopermille”. Il criterio di impiego di questo finanziamento è finalizzato ad offrire alle donne extracomunitarie sans papier la possibilità di fare prevenzione oncologica delle neoplasie della sfera genitale femminile ed in particolare del cervico carcinoma che a tutt’oggi rappresenta ancora la seconda forma di neoplasia nella donna dopo il carcinoma mammario, la V forma di neoplasia in assoluto e che ogni anno miete 500.000 nuovi casi e 280.000 decessi specialmente nei Paesi in via di sviluppo dove non esistono le campagne di screening sulla popolazione femminile per questa forma di neoplasia.

La mission della progettualità si sposa perfettamente con quella dell’Ospedale Evangelico Villa Betania, sorto alla fine degli anni’60 nella degradata periferia est di Napoli con l’intento di portare cura ad una fetta di popolazione ai margini del sistema.

 

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