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Ecografia II Trimestre
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Ecografia II Trimestre
L’ecografia del secondo trimestre effettuata per via transaddominale od anche per via transvaginale consente una valutazione, sin dalla 15^ settimana di gestazione, degli organi ed apparati fetali volti alla ricerca di malformazioni o cromosomopatie. Attraverso tale tecnica viene effettuata la misurazione della testa, dell’addome e del femore del feto che vengono confrontate con i valori delle curve di riferimento espresse dalle linee guida attualmente vigenti.
In questo modo si valuta se le misure del feto sono corrispondenti a quelle attese per l’epoca di gestazione; si procede inoltre alla visualizzazione dei principali organi e strutture fetali quali: stomaco, vescica, principali strutture intracraniche, massiccio facciale, cuore, anatomia del cordone ombelicale ed il numero dei vasi sanguigni contenuti nel cordone, presenza e caratteristiche degli arti superiori ed inferiori e delle estremità, posizione della placenta e quantità del liquido amniotico.
A partire dalla 15^ settimana si effettua il controllo ecografico per effettuare:
- la valutazione dell’osso nasale, la cui ipoplasia/assenza viene correlata alla sindrome di Down;
- la valutazione della presenza/assenza e del flusso del dotto venoso, la cui alterazione è correlata alla presenza di cardiopatia;
- la valutazione del rigurgito della valvola tricuspide, la cui presenza si correla a possibili cardiopatie;
Nell'esame ecografico del secondo trimestre, possono essere ricercati dei marcatori di sospetto per cromosomopatia (ovvero malattie genetiche legate ad alterazioni dei cromosomi). I marcatori di sospetto sono rappresentati da alcuni segni che non essendo delle anomalie sono identificati come segni minori o soft markers che di seguito si riportano:
- cisti del plesso coroideo,
- foci iperecogeni cardiaci (golf ball),
- pielectasia renale,
- intestino iperecogeno
La presenza di un “soft marker” non è indicativa di una malattia fetale e quindi non deve destare allarme, tuttavia è opportuno approfondire l’iter diagnostico. Per questi motivi la diagnosi ecografica di cromosomopatia è solo di "sospetto". Il riscontro di una “malformazione fetale” o di una “translucenza nucale” aumentata è un'indicazione ad effettuare, attraverso le tecniche di diagnostica prenatale invasiva (amniocentesi) uno studio del cariotipo fetale (ovvero del corredo genetico del feto)
L’Ecografia morfologica (cd. strutturale) viene effettuata tra la 20^ e la 22^ settimana di gravidanza e rappresenta l’esame più completo per lo screening delle malformazioni congenite, in quanto le strutture del feto sono completamente formate e sussiste il miglior rapporto tra grandezza fetale e quantità di liquido amniotico.
Rappresenta l'esame ecografico più importante per lo studio dell'anatomia fetale ed è eseguita secondo le Linee Guida della SIEOG (Società Italiana di Ecografia Ostetrica e Ginecologica). Tale tecnica prevede la misurazione della testa, dell’addome, del femore, della tibia, dell’omero, dell’ulna del feto le misure vengono confrontate con i valori delle curve di riferimento, così si valuta se le misure del feto sono corrispondenti a quelle attese per l’epoca di gestazione.
Inoltre è prevista la visualizzazione e lo studio nel feto dello stomaco, della vescica, dei reni, delle strutture intracraniche (come il cervelletto, il setto pellucido, i gangli della base, la cisterna magna ecc.), del massiccio facciale e delle labbra, del cuore e dei grossi vasi, della struttura e dell’anatomia del cordone ombelicale ed del numero dei vasi presenti in esso, della presenza e delle caratteristiche degli arti superiori ed inferiori e delle estremità, della posizione della placenta e della quantità del liquido amniotico.