ABBRACCIAMOCI!

ABBRACCIAMOCI!

ABBRACCIAMOCI! Da alcuni mesi nel reparto di Terapia Intensiva Neonatale dell’Ospedale è partito il progetto babywearing finalizzato a promuovere una nuova cultura del contatto tra il neonato e le mamme e più in generale i genitori. Il progetto sostenuto dalla Fondazione Evangelica Betania e dall’Associazione Pulcini Combattenti Onlus con la sua Responsabile Scientifica, dott.ssa Faiella, mira a trasmettere contenuti e competenze del babywearing agli operatori coinvolti nell’assistenza ai neonati ricoverati nei reparti di Terapia Intensiva Neonatale e patologia neonatale. Parallelamente si occupa di promuovere la ricostruzione di un legame interrotto bruscamente tra i genitori e i neonati ricoverati, fornire loro autonomia, aumento delle competenze genitoriali e strumenti di accudimento utili al back to home. Negli ultimi anni il Babywearing (letteralmente “indossare i bambini”) si sta diffondendo sempre di più come pratica di accudimento scelta dai genitori.

Questo consolidarsi della pratica è permesso anche grazie alla presenza di “Consulenti del Portare” formatesi nelle varie scuole di Babywearing presenti in Italia dal 2008 ad oggi, che si occupano della diffusione di una pratica culturale volta ad una genitorialità a contatto, nel rispetto delle famiglie e della sicurezza. Le “Consulenti del Portare” operano sul territorio in qualità di facilitatrici del “buon portare” venendo incontro alle esigenze di tutti coloro che scelgono di abbracciare una forma di genitorialità a contatto nel rispetto della fisiologia ed ergonomia dei coinvolti. Secondo una recente indagine del Neonatal Network della Società Italiana di Neonatologia relativi agli ultimi anni, i neonati di età gestazionale inferiore alle 37 settimane rappresentano circa il 10 % della nascite, quelle sotto le 32 settimane circa l’1%. Questa categoria di neonati, più fragili, presenta una percentuale elevata di rischio di gravi esiti a distanza, cioè nel tempo, e richiede un importante impegno di risorse sia nel corso della degenza ospedaliera che dopo la dimissione.

Gran parte dei centri ospedalieri, quando il neonato si presenta stabile, per favorire il contatto con la madre attua la Kangaroo Mother Care (KMC). Seppur per alcuni questa pratica sia talmente consolidata da esser considerata un background, per molti altri viene utilizzata in tempi non idonei per ottenerne i benefici. In letteratura viene riportato più volte che per essere efficace, la KMC andrebbe effettuata per un tempo superiore ai 60’ (meglio 90’) e più volte nell’arco della giornata. Questa buona pratica/processo terapeutico, spesso si perde nel passaggio del neonato dalla Terapia intensiva neonatale all’unità di patologia neonatale e non viene considerata nelle informazioni che vengono fornite ai genitori rispetto al back to home, il ritorno a casa. La fascia lunga elastica utilizzata per attuare la KMC potrebbe diventare uno strumento idoneo per contenere/portare i neonati con una riduzione del cortisolo, un aumento dell’ossitocina, un miglioramento degli esiti in termini di salute, una dimissione precoce, una riduzione dei costi di degenza, maggior soddisfazione per l’utenza e un minor numero di ri-ammissioni.  

La formazione del personale sull’utilizzo della fascia comprende due legature diverse, la prima è dedicata al piccolo pretermine e la seconda legatura al bambino con un peso dai 2 kili in su che verrà utilizzata per la dimissione e al proprio domicilio. L’introduzione di informazioni relative alle buone pratiche di babywearing fin dal ricovero ospedaliero, creano una base per una forma di accudimento nel back to home in grado di aumentare le competenze genitoriali.  Le Infermiere formate potranno seguire la dimissione del piccolo e proseguire questo percorso presso il domicilio in collaborazione con la consulente del portare. In questo modo si aumenta il concetto di Family Centered Care dell’unità operativa di riferimento e i genitori non vengono “lasciati soli”.


* dott.ssa in Scienze Infermieristiche e ostetriche, Insegnante di massaggio infantile,  Responsabile Regionale A.I.M.I.  e  Consulente del portare
 

 

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