Fondazione Betania: una giornata comunitaria a Castelvolturno

Fondazione Betania: una giornata comunitaria a Castelvolturno

Il 9 gennaio incontro tra persone di diverse etnie e culture promosso dalle comunità  evangeliche napoletane
Fondazione Betania: una giornata comunitaria a Castelvolturno È trascorso quasi un anno da quando le comunità evangeliche napoletane e le comunità avventiste campane si incontrarono per organizzare una giornata comunitaria a Castel Volturno. A volte sembra scontato che a livello comunitario si organizzino con semplicità momenti del genere, come se il cammino interculturale fosse un obiettivo già raggiunto o dato per scontato nelle nostre chiese. Così non è! Lo abbiamo visto dal tempo impiegato dalla comunità ghanese per prepararsi a un evento del genere, dal tempo profuso dalla Fondazione Evangelica Betania nel promuovere costantemente l’organizzazione di un incontro con le sorelle e i fratelli stranieri di Castel Volturno; lo abbiamo visto dal tempo trascorso insieme Sabato 9 Gennaio, presso la chiesa avventista di Castel Volturno, nel celebrare un incontro tra diverse culture, colori e sapori, per condividere la fede in quel Dio che insieme ci chiama alla Sua presenza.

La giornata ha visto la collaborazione ufficiale dell’ADRA Italia (Agenzia Avventista per lo sviluppo e il soccorso) e della Fondazione Evangelica Betania ed ha beneficiato di molte altre presenze ufficiali: rappresentanze delle chiese evangeliche; i gruppi scout avventisti di Napoli, Cellole e Gaeta; la corale avventista ghanese; i “Canarini in corsia” dell’Ospedale Villa Betania, volontari a sostegno emotivo e pratico dei malati dell’ospedale.

La solennità dell’ingresso dei pastori e delle pastore ha da subito trasmesso l’importanza e le aspettative attribuite alla giornata. Una sala gremita ha potuto beneficiare della accurata accoglienza dei fratelli e delle sorelle ghanesi. Un’accoglienza che è fatta anche di sedie predisposte al momento per quanti continuavano ad entrare nel locale di culto e di bottiglie d’acqua offerte durante il culto ai presenti. L’inizio del culto ha visto come momento di particolare coinvolgimento quello dedicato ai bambini e alle bambine. La pastora avventista Lidia La Montanara, accompagnata dalla sua compagna di viaggio, la bambola Dorotie, ha ripercorso un viaggio immaginario alla ricerca di “pezzetti di cielo”. Se crediamo che “dove due o tre sono riuniti nel nome del Signore, Lui è in mezzo a loro”, e che “dove c’è il Signore, c’è un pezzetto di cielo”, allora anche nel tempo e nello spazio in cui i bambini e le bambine si incontrano alla Sua presenza, il Signore è presente e dona loro un pezzetto di cielo da condividere.

Il momento delle meditazioni è stato curato dal pastore avventista Davide Malaguarnera e dal pastore e cappellano dell'Ospedale Villa Betania, Vincenzo Polverino.
La parola corale rivolta alle chiese è stata la chiamata all’unità. Le migrazioni di questo tempo trasformano la società e le chiese ma la sfida è superare le barriere delle differenze etniche e incontrarsi. Le chiese devono essere luoghi di fraternità, in cui si cresce spiritualmente e si testimonia la fede per l’unico Dio in cui crediamo. L’unità non significa omologazione ma ricchezza delle diversità: persone diverse, culture diverse, talenti diversi. Quando incontreremo l’altro, capiremo la ricchezza che il Signore ci ha posto dinanzi: e questa ricchezza è proprio l’altro!
Il culto è terminato scambiandosi saluti e augurandosi a vicenda “buon Sabato”, in un cerchio di mani che si stringevano e di canti e musiche.
Insieme ci siamo diretti fuori, oltre la strada statale, per una foto ricordo di gruppo. E’ stato emozionante vedere dall’alto di una gradinata questo fiume di colori che irrompeva in strada. Come ha sottolineato il pastore Malaguarnera “la nostra è una chiesa arcobaleno” ed in questa occasione lo testimoniavano il giallo dei Canarini in corsia, il verde degli scout, il bianco degli europei, il nero del Ghana, il viola della corale!

La giornata è proseguita con un’agape offerta dai fratelli e dalle sorelle ghanesi. A seguire, la Fondazione Betania, attraverso il suo presidente Luciano Cirica, e ADRA Italia, attraverso la sua collaboratrice Francesca Evangelisti, hanno portato i loro ringraziamenti ufficiali per l’ospitalità ricevuta, offrendo pacchi dono ai membri della comunità e ricordando il rispettivo impegno sociale a favore dei bisognosi; mentre i Canarini in Corsia hanno allietato i più piccoli, e non solo, con palloncini e giocattoli.
Questa lunga e ricca giornata comunitaria si è conclusa con l’augurio e la speranza di ritrovarci il prossimo anno, magari a Napoli.
 
Emanuela Riccio
Mediatrice interculturale
Prendiamoci Cura di Lei
Ospedale Evangelico Villa Betania
 
 
 
 
Articolo pubblicato anche su Riforma
 

 

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