GLI AUGURI DI PASQUA DELLA PRESIDENTE DELLA FONDAZIONE BETANIA

GLI AUGURI DI PASQUA DELLA PRESIDENTE DELLA FONDAZIONE BETANIA

GLI AUGURI DI PASQUA DELLA PRESIDENTE DELLA FONDAZIONE BETANIA Quella di quest’anno è una Pasqua diversa, allo stesso tempo drammatica ma suggestiva, che ci pone, forse per la prima volta, veramente davanti al mistero della risurrezione di Gesù e all’interrogativo più grande della nostra fede: cosa c’è tra la vita terrena e la vita eterna? Anche a Pasqua il Virus non smette di minacciarci e ci costringe, per la prima volta da secoli, a non incontrarci come comunità, sospendendo anche la liturgia, i culti e la vita di comunità. Chiudere gli occhi e far finta che tutto questo che stiamo vivendo sia solo un brutto incubo non ci porta avanti, in realtà. In questo periodo di quarantena imposta dalle misure adottate per contrastare la diffusione del contagio del virus, stiamo toccando con mano quello che la teologia ha indicato come il “sabato del tempo”. Cos’è accaduto il sabato santo? Cosa è successo a Gesù dopo la morte in croce e prima della Risurrezione? È una domanda che ci facciamo da sempre. È uno dei misteri della nostra fede. Quel mistero che da oltre duemila anni ricordiamo nella settimana santa e in particolare nel giorno del culto di Pasqua. Oggi per la prima volta ci ritroviamo catapultati nel sabato santo, stiamo provando quello che – forse – ha provato Gesù. Un tempo di isolamento e di silenzio, di attesa, di passaggio. Il periodo di passaggio tra il venerdì della crocifissione e la domenica della risurrezione in cui i vangeli ci raccontano di una discesa agli inferi di Gesù.
Noi cristiani sappiamo cosa c’è dopo, cosa ci aspetta: la risurrezione.
 
Cristo è risorto dalla dura morte:
orsù, leviamo in alto i cuor:
di noi tutti è Salvator.
Kyrie eleison

 
Con queste parole inizia l’inno pasquale tedesco più antico, che risale al primo Medioevo.
"La «dura morte», tutta la tortura, la sofferenza a Pasqua per Gesù sono state superate. Ma in quale senso può valere per noi oggi?"
Per gli auguri faccio mie le parole di Heiner Bludau, decano della Chiesa Evangelica Luterana in Italia: “A Pasqua ci viene portato davanti agli occhi chi sia il nostro «Signore». In quanto cristiani, in relazione ai punti importanti della nostra vita non veniamo governati dal virus, e neanche dai politici oppure dallo sviluppo economico. Il nostro «Signore» è un altro. E quest’altro non è un Superman che salva il mondo grazie alle sue forze sovrannaturali, ma è Cristo, che è morto sulla Croce” che, aggiungo, con i suoi insegnamenti ci ha indicato la strada su cui muoverci: il servizio, la carità, il rispetto dell’ambiente, l’importanza della comunità, delle relazioni, della solidarietà. Aspetti che forse abbiamo perso un po’ di vista e che oggi, in questo deserto che stiamo attraversando rivalutiamo. Gesù Conosce la sofferenza degli umani, ci è passato in prima persona, ha vissuto in estrema misura la sofferenza. Ma è risorto dalla morte, è vivo! E da Risorto ci sta vicino e ci accompagna.
 
Molte persone in questo periodo stanno sperimentando che è possibile rivolgersi a Lui, che aiuta, cura e consola, anche quando non si vede più una via d’uscita. Per questo motivo ci incoraggio di festeggiare con allegria oggi: Il Signore è risorto – e veramente risorto!
 
Auguro a tutti una Pasqua benedetta e gioiosa!

* Presidente della Fondazione Evangelica Betania


 

 

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