IL MESSAGGIO PASQUALE DELLA PRESIDENTE CORDELIA VITIELLO

IL MESSAGGIO PASQUALE DELLA PRESIDENTE CORDELIA VITIELLO

La forza della comunità per uscire dalla crisi
IL MESSAGGIO PASQUALE DELLA PRESIDENTE CORDELIA VITIELLO È veramente difficile trovare le parole giuste per rivolgervi gli auguri di Pasqua. 
Ma da cristiani dobbiamo essere animati, sempre, anche nei momenti più bui e difficili, da un sentimento di speranza e di fiducia. Speranza e fiducia che ci vengono dall’amore di Dio che è al centro proprio del messaggio pasquale. La speranza in questo tempo difficile ci arriva anche dalle tante attestazioni di solidarietà e di carità che abbiamo sperimentato e continuiamo a sperimentare in tutto il mondo e di cui noi stessi, con la Fondazione Evangelica Betania, abbiamo cercato di essere testimoni attraverso ben 10 progetti tra cui il Camper della solidarietà ha portato conforto a migliaia di poveri ed emarginati anche nei momenti di lockdown.
 
Anche quest’anno, come nel 2020, non potremo abbracciarci, vivere l’esperienza di Chiesa più autentica, quella della comunità, che nella Pasqua ha il momento più alto. Le nostre Chiese, le nostre comunità, negli ultimi mesi si sono svuotate per paura del contagio, per le difficoltà imposte dalle restrizioni e dalle limitazioni alla vita sociale e anche se non ci siamo fermati sentiamo forte il bisogno di ritrovarci, di stare insieme.
Gli strumenti digitali e della comunicazione come i social network ci hanno aiutato a mantenerci in contatto, ma la connessione è un surrogato della relazione, è qualcosa a tempo.
Dobbiamo ripartire dalla comunità, da cui ognuno di noi e le nostre opere traggono forza.
 
La creazione di un vaccino in così poco tempo, come mai accaduto prima nella storia, e la campagna vaccinale, che nonostante tutto procede, ci fanno intravedere la luce in fondo al tunnel.
Ma la crisi prodotta dalla pandemia ha avuto effetti devastanti sulle persone, sulle famiglie, sulle donne, sui disabili, sui giovani, sui bambini. Ci sono un milione di poveri in più, come ci ha ricordato l’Istat qualche giorno fa che hanno fatto aumentare a 5,6 milioni il numero di persone che hanno difficoltà ad ‘arrivare a fine mese’. La situazione è critica ma ha retto grazie al ruolo delle donne che sono state il vero (e non riconosciuto) sistema di welfare italiano.
La pandemia ha aggravato la situazione del lavoro femminile in Italia e i danni si faranno sentire per molti anni.
 
Ma il 2020 è stato anche l’anno della solidarietà. Se ce l’abbiamo fatta a superare questo periodo difficilissimo che, purtroppo, non è ancora finito lo dobbiamo solo al grande cuore di milioni di persone che hanno donato il proprio tempo, prodotti alimentari e generi di prima necessità e risorse economiche per aiutare chi aveva più bisogno.
Il virus le sue conseguenze sociali ci indicano che la strada per il futuro è una sola: riscopre il valore più autentico della comunità.

Buona Pasqua 
Cordelia Vitiello

 

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