L'importanza dell'ecografia in emergenza

L'importanza dell'ecografia in emergenza

del 20 Lug 2016

Fare un’ecografia quando un paziente arriva al Pronto soccorso può salvargli la vita, soprattutto se si tratta di persone che hanno subito un trauma, perché aiuta a capire dove e come intervenire. L’ecografia point-of-care, così si chiama quella effettuata nei reparti di emergenza-urgenza (il pronto soccorso) o addirittura in ambulanza è la nuova frontiera del trattamento del paziente critico. Se ne è discusso a Napolivenerdì 19 aprile 2013, presso l’aula magna dell’Ospedale Monaldi, in occasione del simposio scientifico “Ecografia point-of-care in Emergenza-Urgenza, Verso un nuovo modello di gestione integrata del paziente critico”, promosso dal network internazionale Winfocus ed organizzato, per la tappa napoletana, dall’Ospedale Evangelico Villa Betania in collaborazione con gli Ospedali dei Colli.

Il convegno è stato aperto con una lettura magistrale del dott. Biagio Liccardo e del dott.Rosario Zappalà, direttore dell’Unità Operativa Complessa di Emergenza-Urgenza di Villa Betania, considerato uno dei reparti più all’avanguardia nell’utilizzo dell’ecografia nel trattamento dell’emergenza. “Nel 1900 un articolo scientifico parlava del fonendoscopio come di uno strumento che avrebbe rivoluzionato la medicina nel ‘900. Oggi la vera innovazione è rappresentata dall’impiego della diagnostica ecografica, che dovrebbe avere lo stesso ruolo che ha avuto il fonendoscopio nel secolo scorso – afferma Rosario Zappalà, Direttore del Dipartimento di Medicina dell’Ospedale Evangelico Villa Betania - Ogni medico dovrebbe disporre di un v-scan, un piccolo ecografo portatile per effettuare una diagnosi rapida in situazioni di emergenza o urgenza. Ciò consentirebbe di salvare molte vite. La diagnostica ecografica nei reparti di emergenza e urgenza è la vera nuova rivoluzione del pronto soccorso”.

 

ecografiaNella prima sessione sono intervenuti con una relazione anche il dott. Nicolino Esposito e il dott. Luciano Abbruzzese, sempre dell’Ospedale Villa Betania, proprio in riferimento alla pratica dell’Ecografia point-of-care, che prevede l’impiego dell’ecografia dovunque il paziente si trovi, modalità ormai divenuta una componente significativa del sistema sanitario e poi quelli di autorevoli medici napoletani come Pio Caso, Antonio Corcione. La seconda sessione è stata dedicata, invece, alla gestione Clinico-Ecografica Integrata. Al simposio napoletano hanno partecipato esperti di tutta Italia e sono stati presentati i casi di eccellenza degli ospedali di Pavia, di Pinerolo (To), Milano, Arzignano (VI), Padova. La lectio introduttiva è affidata al dott. Enrico Storti di Milano.

 

«Oggi è diventato un dovere imprescindibile ampliare l'uso della tecnologia ecografica, a partire da università e formazione dei tirocinanti», sottolinea il dott. Rosario Zappalà. «Un suo impiego più diffuso nelle aree istituzionali dedicate alle urgenze mediche, come il Pronto Soccorso, aiuta a individuare con precisione l'origine della sofferenza, migliora e personalizza le cure e la performance dei pazienti. Il futuro è dietro l'angolo e costa meno di quanto si immagini. Basti pensare che se ogni medico disponesse di un v-scan non più grande di un tablet, potrebbe con un piccolo ecografo portatile effettuare in emergenza una diagnosi rapida e precisa. Certamente salverebbe molte vite»

 

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