NATI PREMATURI. L'OSPEDALE BETANIA APRE LA TERAPIA INTENSIVA NEONATALE AI FAMILIARI
In occasione della Giornata mondiale della Prematurità l'Unità di Neonatologia e Terapia Intensiva Neonatale dell'Ospedale Evangelico di Napoli promuove il Family Day e ha realizzato una campagna per informare e sensibilizzare sulla nascita pretermi
del 17 Nov 2017
3876 visite

Per celebrare la Giornata mondiale della prematurità e sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema l’UOC di Neonatologia e TIN dell’Ospedale in collaborazione con l’Associazione “Pulcini combattenti” ha realizzato un video in cui sono protagonisti alcuni dei piccoli pazienti della TIN, medici e infermieri.
“Come in molte TIN del mondo, anche noi all’Ospedale Evangelico Betania festeggeremo la Giornata della prematurità per essere più vicini anche solo con il pensiero ai nostri supereroi ed alle loro famiglie” – afferma il Direttore della UOC di Neonatologia e TIN Marcello Napolitano – “ma anche per divulgare la conoscenza di una realtà assistenziale che purtroppo viene scoperta dai più solo in occasione di un parto pretermine”.
Nel 2016 nell’Ospedale Evangelico Betania sono venuti al mondo 2280 bambini, di questi 620 sono stati ricoverati in Patologia neonatale (475) e in Terapia Intensiva Neonatale (145). A loro vanno aggiunti 277 ricoveri in Day Hospital, che significa 831 trattamenti (erano stati 745 nel 2015), con una degenza media di 6.4 giorni per le patologie neonatali e di 27 per quelli in TIN. Tra le principali cause di ricovero vanno annoverati i neonati affetti da grave immaturità e/o con distress respiratorio, prematuri con e senza affezioni maggiori, neonati a termine con affezioni maggiori.
“La cura della famiglia del neonato ricoverato è uno dei campi che ci vede maggiormente impegnati negli ultimi anni, anche perché i nati pretermine sono in aumento” – continua Napolitano – “Purtroppo i genitori, spesso giovani, ma anche le loro famiglie vedono dolorosamente mutare il concetto di nascita da “lieto evento” ad evento drammatico”.
Ai familiari dei prematuri degenti in TIN sarà concesso un tempo di trenta minuti a nucleo familiare. Nonne, zii e fratelli e sorelle saranno aiutati a prendere confidenza con i loro piccoli da medici e infermieri della Unità Operativa Complessa di Neonatologia e TIN dell’Ospedale.
?“La loro presenza e la relazione con il neonato è fondamentale” – conclude Napolitano – “perché una volta a casa possono aiutare le mamme a vivere più serenamente questa difficile esperienza. Sicuramente, però, un aspetto che ci rende particolarmente orgogliosi è il poter seguire questi bambini anche oltre il periodo di ricovero”.
All’Ospedale Betania sono diverse le iniziative messe in campo sia nella fase del ricovero che nel momento in cui i piccoli pazienti rientrano a casa. C’è un momento di accoglienza iniziale nel quale viene spiegato ai genitori, in termini comprensibili, ciò che e accaduto al loro bambino sia per ciò che concerne l’assistenza medica sia per i tempi previsti di degenza. Esistono poi tante iniziative di umanizzazione della nascita prematura che vengono quotidianamente proposte in reparto: dalla “Kangaroo care” o tocco pelle a pelle “tra il bambino e la sua mamma” al “Tocco dolce” che vede coinvolti entrambi i genitori nel massaggio in incubatrice al loro piccolo, fino all’ingresso in reparto dei nonni e dei fratellini dei neonati prematuri lungodegenti, cioè quelli che devono restare in TIN più tempo.