NEONATI, CURE SEMPRE PIÙ ALL’AVANGUARDIA MA SERVONO POLITICHE DI SOSTEGNO ALLE FAMIGLIE

NEONATI, CURE SEMPRE PIÙ ALL’AVANGUARDIA MA SERVONO POLITICHE DI SOSTEGNO ALLE FAMIGLIE

A Napoli la seconda edizione del Congresso sulla nascita pretermine con ginecologi, ostetrici e neonatologi
NEONATI, CURE SEMPRE PIÙ ALL’AVANGUARDIA MA SERVONO POLITICHE DI SOSTEGNO ALLE FAMIGLIELa natalità non è una questione privata, ma sociale e politica che interessa trasversalmente tutti i settori e le istituzioni. Se vogliamo sperare in un’inversione di tendenza, i neonati e i bambini devono essere al centro di ogni iniziativa politica, a livello nazionale e locale, devono essere al centro del futuro”. Lo ha sostenuto con forza il presidente della Società Italiana di Neonatologia (SIN), Fabio Mosca, nella lectio magistralis che ha tenuto il congresso “In viaggio verso la vita”, Ginecologi e Neonatologi a confronto, che si è tenuto a Napoli il 28 e 29 gennaio.
Il congresso, promosso dalla Fondazione Evangelica Betania, si è aperto con i saluti del Presidente, Cordelia Vitiello, del Direttore Generale dell’Ospedale Betania, Luciano Cirica, e di Roberto Cinelli, Presidente della SIN - Campania.
Dalla prevenzione del parto pretermine, con alcuni casi di rischio, fino al counseling prenatale, anche dal punto di vista del “genitore-psicoterapeuta”; dai presidi terapeutici all’assistenza neonatologica ed ostetrica, che coinvolge anche le associazioni di genitori, sono stati i principali temi dibattuti nella due giorni napoletana che ha registrato la partecipazione di alcuni tra i più autorevoli professionisti italiani.

Il 7% del totale dei nati in Italia, circa 32.000 all’anno, sono pretermine, cioè vengono al mondo prima della 37a settimana di età gestazionale (dati Cedap 2016). I piccoli prematuri contribuiscono a più del 50% delle morti in epoca neonatale e a circa il 40% di quelle infantili. Questi bambini rappresentano una grande sfida per la neonatologia e per la società, perché la prematurità è una malattia spesso grave e la sopravvivenza è un successo che non si deve dare per scontato. Sono bambini che nascono immaturi nei vari organi (polmoni, cervello, intestino, cuore), tanto più gravi quanto più il parto avviene in anticipo. Il congresso di Napoli ha messo a confronto i due professionisti che seguono nelle fasi della gestazione e della nascita questi bambini: ginecologi e ostetrici e neonatologi.

Il tema della natalità e dell’assistenza ai neonati, infatti, è, senza dubbio, il più sfidante per il futuro del nostro Paese che continua a registrare una diminuzione delle nascite. Alcune stime più recenti ci dicono che nel 2050, quindi tra poco meno di trent’anni, in Italia nasceranno non più di 350 mila bambini! Contemporaneamente c’è un aumento crescente dell’aspettativa di vita. Insomma siamo una nazione sempre più vecchia (e impreparata ad affrontare i problemi legati all’invecchiamento) e meno attenta ai problemi dei giovani e dei bambini! Una sconfitta per tutti”, ha detto Cordelia Vitiello, la Presidente della Fondazione Betania, aprendo i lavori del congresso. “Nell’assistenza ai neonati ma anche nelle misure di welfare a sostegno delle giovani coppie e delle famiglie aumenta sempre di più il divario Nord-Sud, come si ha ricordato appena qualche giorno fa il Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro con la Relazione 2019 sui livelli e la qualità dei servizi pubblici a cittadini e imprese. Nel Mezzogiorno ma anche nelle aree interne si accentuano le diseguaglianze nei servizi socio-sanitari, nonostante i cittadini sostengano alti costi pro-capite”.
Poi, parlando del ruolo dell’Ospedale ha affermato: “L’Ospedale Evangelico Betania è stato tra i primi in Italia ad investire sull’assistenza e la cura ai neonati pretermine ed è tra i primi oggi in Campania ma anche in Italia a crederci ancora puntando molto sull’innovazione tecnologica e professionale, di cui la formazione è un aspetto strategico fondamentale. Nella cura dei nati pretermine, cioè quelli più deboli, nelle strutture ad essi dedicate come le Terapie Intensive Neonatali, e nelle politiche di sostegno alla famiglia convergono tutti gli sforzi nella tutela e nella promozione della natalità e dunque della società. Una società non può dirsi tale se non è attenta ai suoi membri più piccoli e indifesi e alle loro famiglie. Nel nostro piccolo, con il supporto delle Chiese evangeliche napoletane, delle Chiese evangeliche italiane e con alcune chiese tedesche e americane, ogni giorno siamo in prima linea nella difesa della vita, nel sostegno alla natalità e nell’aiuto alle famiglie, soprattutto quelle più bisognose per farlo abbiamo bisogno della vostra competenza e professionalità
”, ha concluso Vitiello. 

Il Congresso, patrocinato dalla SIN e dalle principali società dell'area materno-infantile Società Italiana di Ginecologia e Ostetricia (SIGO), dalla Società Italiana di Medicina Perinatale (SIMP), dalla Società Campano Calabro Apulo Lucana di Ostetricia e Ginecologia (SCCAL), dall’Associazione Ostetrici Ginecologi Ospedalieri Italiani (AOGOI), dall’Associazione Ginecologi Territoriali (AGITE) e dalla Società Italiana di Ecografia Ostetrico Ginecologica (SIEOG).

L’Italia oggi è uno dei Paesi con il più basso tasso di mortalità al mondo per neonati di peso inferiore a 1500 grammi con il 13,8% rispetto al 15% a livello mondiale (negli anni ‘70 era il 60%)”, continua il Prof. Fabio Mosca. “Se si vogliono mantenere questi standard elevati di qualità, oggi raggiunti nelle cure al neonato, sono necessarie più risorse, sia umane che tecnologiche e un maggior supporto alle famiglie dalle istituzioni nazionali e locali. I nostri neonatologi presenti in ogni punto nascita italiano, sia pubblico che privato, raccolgono ogni giorno le preoccupazioni dei genitori, che si sentono sempre meno aiutati e più soli. Le donne sono scoraggiate, perché è difficile conciliare i tempi di vita e lavoro e per questo talvolta rinunciano ad allattare e spesso ad avere un secondo figlio”, conclude il Presidente della Società Italiana di Neonatologia.

 

 

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