Superare i momenti difficili con l'antifragilità

Superare i momenti difficili con l'antifragilità

Cosa ci ha permesso di resistere al Covid e alle restrizioni imposte dal Governo per contrastare l’emergenza sanitaria.
Superare i momenti difficili con l'antifragilità L’antifragilità rappresenta lo strumento migliore e più adatto per aggredire le difficoltà e l’insicurezza. Chi è antifragile procede con tranquillità e destrezza anche tra le difficoltà. Non ha timore dell'insicurezza perché ha imparato dalle situazioni avverse e conosce come rinascere nel caos. Si sente padrone di sé stesso e soprattutto riesce a governare lo stress e scorge opportunità lì dove altri ravvisano solo difficoltà.   Sicuramente, andare nella psicologia del profondo e comprendere il complesso e delicato meccanismo dell’antifragile può offrire una valida opportunità per gestire la vita, migliorando così in modo definitivo.

La maggiore diversità da illustrare ed evidenziare è relativa alla differenza concettuale tra antifragile e resiliente. Nella fisica dei materiali, la resilienza è spiegata come la “capacità di un materiale di assorbire un urto senza rompersi”; in psicologia, la resilienza è “la capacità di un individuo di fare fronte e risolvere con successo una circostanza traumatica o un momento di difficoltà”. Per capire il concetto di antifragilità si parte dal suo opposto, la fragilità. Un sistema fragile è esposto costantemente a rischi che possono danneggiarlo o anche distruggerlo. Per salvaguardare un sistema fragile abitualmente si adoperano comportamenti o modifiche per renderlo più robusto. In tal modo si implementa un concetto di resistenza e di resilienza. Ma robustezza e resilienza portano in sé un grosso limite: la rottura. Un sistema resiliente o robusto è comunque uguale alla sua versione fragile, solo che ha "qualcosa in più" finalizzato ad aumentare la propria resistenza, alzare il livello del proprio punto di rottura. Un sistema antifragile, invece, subisce l'evento traumatico, lo fa proprio, e lo sfrutta per migliorare. Per comprendere meglio questi concetti basta fare riferimento alla natura. L'evoluzione naturale è un comportamento messo in atto dagli organismi viventi per modificarsi e fare fronte a condizioni avverse. Tali condizioni portano all'estinzione di alcuni organismi ma alla sopravvivenza di quelli che si sono modificati. Questo movimento risulta essere fondamentale. L'evoluzione non è impostata sulla salvaguardia degli organismi, ovvero su renderli più robusti o resilienti. È basata sul cambiamento, organismi nuovi sono più forti di quelli precedenti.  

L’Antifragilità, raccontata da Taleb nel suo libro, è la capacità non solo di affrontare e superare un evento traumatico o un periodo di difficoltà ma perfino di avvantaggiarsi dei momenti di complessità, di incertezza non accontentandosi solo di resistere ma soprattutto di migliorare. Entrare in relazione con momenti di crisi, errori ed eventi incontrollabili rappresenta una concreta opportunità di grande rilevanza emotiva se le modalità di analisi ed apprendimento vengono articolate concentrandosi sulla creazione di uno spazio di crescita e rafforzamento personale. La forza e la consapevolezza di questo nuovo spazio di crescita é nel leggere le difficoltà come momenti che ci motivano al miglioramento, costringendoci a virare con coraggio e determinazione verso la risoluzione dei nostri confini letti come limiti. Come ricorda Nassim Taleb: “L’antifragilità ci fa capire meglio la fragilità. Proprio come non possiamo migliorare la salute senza ridurre le malattie o aumentare la ricchezza senza prima diminuire le perdite, l’antifragilità e la fragilità sono gradi in uno spettro”. L’antifragilità si definisce, quindi, come una sorta di condizione capace di ottimizzare la dimensione di stress, spesso decifrata solo ed unicamente come una sorgente di svantaggio e come tale da scongiurare se non proprio da rimuovere. Ricorda sempre Nassim Taleb come “In effetti, l’aspetto più interessante dell’evoluzione è il fatto di funzionare solo grazie all’antifragilità; l’evoluzione predilige i fattori di stress, la casualità, l’incertezza e il disordine: se i singoli organismi sono relativamente fragili, il pool genetico trae beneficio dagli scossoni per affinare la propria capacità di adattamento. Se ne deduce che tra la natura e i singoli organismi esiste una tensione”.

Chi è antifragile, dunque, non solo contrasta gli urti e agli imprevisti della vita, ma ne trae addirittura vantaggio: crescendo, migliorando, rafforzandosi.
 


*Psicologo/Psicoterapeuta dell'Ospedale Evangelico Betania 

 

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