TUMORE AL SENO: PERCHÈ CURARSI ALL'OSPEDALE BETANIA

TUMORE AL SENO: PERCHÈ CURARSI ALL'OSPEDALE BETANIA

La dott.ssa Farina parla del percorso di diagnosi e cura
TUMORE AL SENO: PERCHÈ CURARSI ALL'OSPEDALE BETANIA Ricevere una diagnosi di tumore al seno può sconvolgere la vita, come se da un momento all’altro ti mancasse la terra sotto ai piedi. Ciascuno di noi è un universo di pensieri, esperienze, emozioni, paura, preoccupazioni e le reazioni di ciascuno nelle stesse situazioni possono essere molto diverse. L’accoglienza delle pazienti oncologiche da parte di medici ed infermieri, dunque, è di fondamentale importanza per accompagnarle in questa nuova esperienza, per imparare a muoversi nel complesso mondo ospedaliero, in un lungo e faticoso percorso verso la cura e la guarigione. All’inizio le pazienti sono prese in carico da un gruppo di medici ed Infermieri che insieme pianificano il percorso più adatto per curarsi. Per una cura più efficace, infatti, ogni percorso terapeutico deve essere personalizzato ed è approcciato in maniera multidisciplinare. Il singolo medico si avvale della collaborazione di altri professionisti di specialità diverse che si occupano tutti, da una differente angolazione, di questa malattia.

Il gruppo multidisciplinare di senologia dell’Ospedale Evangelico Betania permette una presa in carico “globale” delle pazienti, che rappresenta un’ulteriore garanzia che la persona non sia trattata come una paziente tra le altre ma individualmente. Dopo la comunicazione della malattia alla paziente da parte del radiologo-senologo, la persona viene invitata ad un incontro con il chirurgo-senologo a cui spetta il compito, sempre più difficile, si spiegare, informare e rendere quanto più comprensibile possibile il tipo di intervento chirurgico da effettuare. L’attesa dell’intervento chirurgico ed il solo pensiero di “perdere” una parte della propria mammella e della propria femminilità genera paura, rabbia, tristezza, impotenza e soprattutto ansia per la fretta di volersi liberare quanto prima dalla malattia.
Tutte queste emozioni possono essere contenute, accolte, gestite e superate anche grazie al supporto psicologico che abbiamo e che mettiamo a disposizione delle nostre pazienti. Uno dei punti di forza del nostro Ospedale, infatti, è un servizio di psicologia interno il cui responsabile fa parte del gruppo multidisciplinare.
 
Il percorso diagnostico-terapeutico
Tutto comincia con la visita ambulatoriale in cui la paziente è accompagnata ad intraprendere il percorso diagnostico terapeutico integrato in tempi brevi, attraverso cui ha la possibilità di interagire con chirurgo-senologo, radiologo e patologo. I primi esami da effettuare sono la Mammografia bilaterale e l’Ecografia mammaria bilaterale. Talvolta per le caratteristiche particolari della struttura mammaria si rende necessario integrare questi esami di base con metodiche radiologiche di ultima generazione come la mammografia in Tomosintesi, la Mammografia con mezzo di contrasto e la Risonanza mammaria con mezzo di contrasto.

Quando ci si trova di fronte ad una lesione sospetta all’esame clinico e agli esami radiologici si procede all’esame diretto attraverso un Agoaspirato ecoguidato o una Microbiopsia istologica.
Dal momento della diagnosi di patologia maligna vi è la presa in carico della paziente da parte dell’Ospedale con un tempo d’attesa di circa 20gg: le nostre liste d’attesa sono abbastanza brevi perché è importante intervenire subito. Quando si viene chiamate per l’intervento viene programmato un pre-ricovero di 1 giorno in cui è previsto un approfondimento diagnostico e stadiativo della malattia (cioè a che punto di avanzamento è la malattia) attraverso una Radiografia del torace, un’Ecografia dell’addome completa e la Scintigrafia ossea total body.
Quando la malattia si presenta localmente avanzata o vi è il sospetto di diffusione metastastica, a distanza si rende utile come esame stadiativo una Pet tac con mezzo di contrasto .
Al termine del percorso diagnostico il team multidisciplinare raccoglie tutte le informazioni e ne discute internamente valutando tutte le opzioni terapeutiche possibili. Successivamente convoca la paziente per l’intervento chirurgico che varia in base ad alcune caratteristiche soggettive come l’età, la distanza della sede abitativa, il tipo e le dimensioni del tumore, la forma e dimensioni della mammella. La degenza va da 1 a 3 giorni. I tempi di guarigione chirurgica in dimissione protetta sono dai 5 ai 20 giorni.

La Campania è fanalino di coda in Italia nella prevenzione del tumore al seno: solo il 50% delle donne si sottopone ai controlli. La sensibilizzazione delle donne sulla prevenzione è fondamentale e le migliori testimonial sono coloro che hanno vissuto e affrontato la malattia. Nel 2018 solo nell’Unità Operativa di Senologia dell’Ospedale sono state effettuati oltre 600 ricoveri e ben 526 interventi chirurgici: 341 per patologia neoplastica (325 nel 2017, 310 nel 2016), 139 per patologia benigna e 46 per patologia border line.
Fondamentale, dunque, è insistere nel sensibilizzare la popolazione ai programmi di prevenzione mammaria. Dai 25 anni è già consigliabile effettuare una visita ed un esame ecografico annuale, dai 30 anni diventa semestrale e dai 40 è consigliabile una mammografia bilaterale annuale ed un esame clinico ed ecografico semestrale.

* Chirurgo 




 

 

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