L’ATTIVITÀ DEL COMITATO SCIENTIFICO CONTINUA ANCHE DURANTE L’EMERGENZA

L’ATTIVITÀ DEL COMITATO SCIENTIFICO CONTINUA ANCHE DURANTE L’EMERGENZA

La Pandemia ha riproposto l’importanza per un ospedale di puntare sempre di più sulla ricerca
L’ATTIVITÀ DEL COMITATO SCIENTIFICO CONTINUA ANCHE DURANTE L’EMERGENZA Nei primi 3 mesi del 2020 nonostante le difficoltà dovute all’emergenza sanitaria è proseguita l’attività del Comitato Scientifico della Fondazione Evangelica Betania. Uno dei risultati più importanti è stato senza dubbio rappresentato dal coordinamento dell’attività del Gruppo Oncologico Multidisciplinare (GOM) del tumore al seno. I GOM svolgono compiti clinici, tecnico-scientifici ed organizzativi, che riguardano tutte le attività direttamente connesse con il paziente e la sua patologia, oltre a funzioni legate allo sviluppo ed al miglioramento delle modalità di interazione tra i professionisti. In tale ottica, i GOM rappresentano il tipico esempio di confronto multidisciplinare e condiviso, finalizzato ad offrire ad ogni singolo paziente oncologico il percorso migliore e più appropriato di diagnosi e cura.
Quello attivo presso l’Ospedale Evangelico Betania nasce dalla collaborazione con l’Università Federico II di Napoli, rappresentata dalla prof.ssa Grazia Arpino, professore di oncologia medica, alla guida del GOM.
 
Da gennaio a marzo, nonostante le mille difficoltà imposte dall’emergenza Covid 19, sono state accolte e avviate alla cura ben 86 pazienti. Il GOM, uno dei primi in Campania già partiti e operativi dal settembre 2019, in questi mesi ha lavorato con riunioni settimanali in videoconferenza via skype o whatsapp, nel pieno rispetto delle norme di distanziamento e di sicurezza, per assicurare la partecipazione delle diverse figure professionali a garanzia della qualità delle cure (l’oncologo, il chirurgo senologo, il chirurgo estetico, l’anatomopatologo, il radiologo, l’oncogenetista, il radioterapista, l’infermiere, lo psicologo ed il nutrizionista, etc). Un aspetto organizzativo che ci piace segnalare è la presenza nel gruppo della figura del Case Manager, prevista  dalla normativa vigente, che ha il delicato ruolo di accogliere ed accompagnare la paziente nel lungo percorso diagnostico –terapeutico , semplificando le procedure burocratiche, coordinando i diversi appuntamenti con gli specialisti ed in particolare mantenendo con la paziente ed i suoi familiari quel legame professionale ma ricco di umanità che deve caratterizzare l’assistenza oncologica.
 
Tra le altre attività del Comitato Scientifico ha un grande valore in termini di ricerca il protocollo d’intesa tra la Fondazione Evangelica Betania (FEB) e il Dipartimento di Ingegneria Elettrica e Tecnologie dell’Informazione (DIETI) dell’Università degli Studi di Napoli Federico II.
Da questo accordo di base scaturiscono alcuni progetti, uno di questi ha previsto l’utilizzo di un software di ottimizzazione della gestione del blocco operatorio dell’ospedale, nonché l’analisi dei risultati ottenuti tramite alcune simulazioni rappresentative dell’attuale schema attuato presso l’ospedale stesso e di alcune proposte alternative. Questo lavoro è stato anche oggetto della tesi di laurea magistrale in Ingegneria Gestionale dell’Ingegner Roberta Ferriero, nel febbraio 2020.

L’emergenza Coronavirus ha riproposto l’importanza per un ospedale di puntare sempre di più sulla ricerca.  Il bilancio fino ad oggi è molto positivo e ci consente di guardare avanti con fiducia. L’attività sviluppata con l’Università Federico II nell’ambito del GOM sul tumore al seno è un grande passo avanti nella direzione del consolidamento della collaborazione tra strutture sanitarie, ricerca e aziende”, racconta il presidente del Comitato Francesco Messina.

Il Comitato scientifico diretto dal dott. Francesco Messina di cui fanno parte i dottori Annalisa Agangi, Vincenzo Bottino, Ernesto Claar, Nicolino Esposito, Giacomo Negri e David Pagnini, ha promosso anche due workshop uno il 7 e 14 febbraio scorsi. Il primo “È tempo di vita #riprenditiiltuotempo”, un’iniziativa dedicata a chi ogni giorno convive con un tumore al seno e anche ai loro caregiver (chi si prende cura dei malati) per illustrare il percorso diagnostico e terapeutico previsto nell’ambito del GOM. Il secondo, che si è tenuto una settimana dopo è consistito in un seminario con oltre 60 partecipanti su “Il rischio radon nei luoghi di vita e di lavoro” con l’obiettivo di promuovere la cultura della prevenzione dal gas radon e l’interazione tra i professionisti del settore e gli organi di vigilanza.
 
 

 

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